Guardia Sanframondi (BN),
Galleria Domus Mata
domenica 20 agosto 2017, ore 19.00

inaugurazione della mostra GIOVANNI MANCINI. UNA VITA PER L’ARTE, Catalogo Gangemi editore.

Domenica 20 agosto 2017, alle ore 19.00, presso la Galleria Domus Mata di Guardia Sanframondi (BN), Via Marzio Piccirilli 1, inaugurazione della mostra Giovanni Mancini. Una vita per l’arte a cura di Giovanna Cassese. Catalogo Gangemi editore.

Mostra aperta fino al 10 settembre 2017 dalle 19.00 alle 22.00

Un’ampia selezione di lavori ricostruisce con puntualità un percorso di ricerca sviluppato con coerenza dalla seconda metà degli anni ’70 al primo decennio del nuovo millennio e incentrato nell’indagine delle possibilità espressive della scultura. Su di essa l’artista ha investito tutta la propria energia creativa nell’intento di costruire un rapporto dialogico tra la forma e lo spazio, attraverso un’azione strutturante sempre attenta agli esiti della contemporaneità eppure attenta alle istanze della tradizione. La scultura, infatti, ha rappresentato il linguaggio privilegiato, con cui esplorare la realtà e raccontare la propria esperienza del mondo. Non a caso Mancini ha mantenuto sempre chiaro l’obiettivo di una sperimentazione che non poteva prescindere da un’azione formativa e strutturante, capace di caratterizzare ogni intervento scultoreo in maniera peculiare nel campo della ricerca plastica.

La mostra e il catalogo che l’accompagna, progettati e curati da un team di studiosi – Giovanna Cassese, Luigi Fiorletta, Loredana Rea, Gabriella Spizzuoco, Donato Marrocco, Gianluca Mancini, Caterina Tarantino – restituiscono alla sua ricerca artistica l’interezza e la complessità, seguendo i tempi e i modi di un racconto fatto di segni che prendono corpo nello spazio.

Un racconto che ha accompagnato lo svolgersi dell’intera esistenza di Giovanni Mancini, divisa tra l’impegno verso l’arte e la necessità di trasmettere ai più giovani la passione per la scultura, disciplina di vita prima che esigenza espressiva.

Maggiori informazioni sul catalogo della mostra